Giardini della Guastalla🌿
Tra i tanti parchi di Milano ce n’è uno poco conosciuto: i Giardini della Guastalla di Via Francesco Sforza… ma secondo noi, questa è una delle aree verdi più belle di Milano!
Curiosità:
Sapete perché spesso ancora oggi è diffuso l’uso frequente del plurale per la denominazione del parco “i Giardini della Guastalla” ?
Perchè originariamente i giardini erano due!
Più precisamente, fino al 1930 il giardino della Guastalla era un tutt’uno col Parco Sormani, anch’esso di dimensioni modeste (dietro l’attuale biblioteca).
Negli anni, l’area verde è stata divisa in due, costruendo in mezzo una strada (via Andreani) e diversi edifici che si affacciano sulla stessa.
Un pò di storia:
Il bellissimo giardino nacque per volere di Ludovica Torelli, contessa della Guastalla, una giovane vedova che decise di cambiare la propria vita e di dedicarsi a fanciulle cadute in disgrazia.
Nel 1530 circa, cambiò nome, divenne Maria Pia e si occupò di realizzare la fondazione della Chiesa di San Paolo Converso e del suo convento delle angeliche.
Poco tempo dopo, le suore si rivoltarono contro la contessa, in quanto volevano tornare ad essere normali suore di clausura… rifiutavano i compiti assistenziali che Maria Pia aveva assegnato loro.
Così nel 1555, grazie anche a Filippo II signore di Milano e re di Spagna, nacque il Regio Collegio della Guastalla.
Il collegio era circondato da un bellissimo giardino.
Oggi la struttura è aperta e disponibile alla visita del pubblico grazie al Comune che l’ha acquistato e riaperto nel 1939.
Attraversando il parco, non si può non notare la bellissima peschiera barocca di pietra… al suo interno ancora oggi nuotano indisturbati diversi pesci.
La peschiera è da sempre luogo di raccolta, dapprima delle fanciulle del collegio, oggi dei giovani che passano da qui per una pausa pranzo, vista la vicinanza con l’Università degli Studi di Milano e la zona Duomo.
A suo tempo qui si trovava un grazioso laghetto.
Nel parco è possibile ammirare anche il tempietto neoclassico di Luigi Cagnola e l’edicola seicentesca contenente un gruppo scultoreo raffigurante la Maddalena assistita dagli angeli.